Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger! Vorrei oggi brevemente parlare del backadjustment dei contratti futures. Ma che cos’è? Back-adjustment, aggiustamento all’indietro insomma, ed è quello che succede effettivamente.

I future come voi sapete sono contratti a scadenza: hanno scadenze mensili, trimestrali insomma ogni future ha le sue caratteristiche. Fatto sta che un determinato contratto lo possiamo utilizzare solo fino a un certo punto, dopodiché non ci è più permesso operare su quel contratto e dobbiamo passare sopra quello successivo. E se osserviamo, prendiamo per esempio il “crude oil”, il petrolio: ecco il petrolio ha delle quotazioni che rollano, cambiano mensilmente le scadenze e se confrontiamo quello che sta quotando il contratto giugno, per esempio, con quello che sta scambiando il contratto luglio vediamo che nei prezzi c’è, in genere, una differenza di un certo valore. Certo valore che dipende da un numero di variabili che adesso non stiamo ad elencare che non è lo scopo di questo video.

Quindi, se io ho giugno che scambia qui e luglio che scambia qui con movimenti comunque ovviamente in linea no, perché sempre quello è. È chiaro che se passo da giugno a luglio ho un gap, ovvero se io nei miei grafici fino a qui uso giugno e poi di colpo uso luglio, ok? Io qua ho un salto, supponiamo che sia in positivo – a seconda della situazione può essere positivo o negativo –  ho un salto che in realtà non è monetario per la mia posizione: se io sono entrato qua e esco qua questo pezzo qui non è che lo guadagno perché è un salto virtuale, in realtà io è come se qui io avessi chiuso la posizione e l’avessi riaperta qui, no? Allora il problema che spesso avviene questo crea dei problemi sui grafici: pensiamo anche a una media mobile sulle chiusure. È chiaro che la media mobile, poverina, tiene conto di questo salto e lo computa nel proprio calcolo, ma in realtà non esiste, non è un salto reale di prezzo quindi falsificherebbe quello che è l’andamento della media.  Allora cosa fanno i provider di dati? I provider di dati fanno il backadjustment ovvero quando si passa su una nuova scadenza prendono tutti i dati precedenti e li aggiustano in maniera che questo pezzo si agganci a quello. Come fanno? Beh il metodo più semplice è quello aritmetico: dove praticamente si prende questa distanza – supponiamo che sia 0,5 – e questo 0,5 viene sommato a tutti i prezzi passati, quindi tutta la serie storica si alza fino a che non si aggancia lì.

Un altro modo è di calcolare il rapporto fra le due serie, quindi fare la divisione, e poi moltiplicano tutta la serie passata per quel rapporto finché ancora una volta si adegui. Benissimo, bellissimo, utilissimo per quello che riguarda l’utilizzo di indicatori. Qual è il problema che potrebbe creare? L’unico reale problema che questo … due problemi fondamentali, non è l’unico. Il primo, il più evidente è che ci possono essere casi in cui, se l’andamento non è questo, ma in realtà questa serie si trova sotto, in cui si va nel passato e si trovano sulle serie storiche prezzi negativi. Eh succede. Se guardate i bonds o i meats trovate delle situazioni di questo genere, quindi ovviamente in quelle condizioni è tutto un po’ falsato, insomma è una cosa che non ha nessun senso. Per cui o si va fino a un certo punto oppure si prendono altre, altre misure e via dicendo. Un altro problema è che se uno fa una ricostruzione o un ragionamento un po’ più vasto si trova andando indietro nel tempo – a dei livelli magari di massimo storico o di minimo storico – che poi in realtà non sono più il prezzo che era veramente stato scambiato a quel tempo. Se io ho un massimo storico a 150 e poi però per dodici volte all’anno per dieci anni, per 120 volte l’ho spostato di 0,5 per dire io quel 150 ce l’avrò a.. boh… 184.

Ecco a quel punto io ho un massimo storico a 184 che in realtà è un prezzo mai scambiato per quella commodity. Che sia utile o meno come informazione non lo so, dipende dall’analisi che ciascuno vuole fare, però bisogna esserne consapevoli. Io uso sempre i dati backadjusted perché le dinamiche che vado a studiare hanno bisogno di un andamento di prezzi che sia logico tra di loro quindi devo per forza leggere questo andamento senza considerare questo gap che non esiste, però sono anche consapevole che ovviamente non posso lavorare con prezzi negativi e se voglio andare a studiare certe caratteristiche di mercato come i massimi assoluti raggiunti devo considerare quali erano quelli reali e non quelli che invece magari vengono fuori da un conto che diventa puramente matematico. Questo a grandi linee è il backadjustment, non va in automatico: se avete i dati caricati sul server dovete ricaricarli tutti una volta che sono stati registrati dal vostro fornitore dati, cancellando quelli vecchi o sovrascrivendoli, che non è automatico.  Se invece il fornitore dati ha i dati sul server lo farà lui e caricherà il grafico nuovo sarà già aggiustato.

Attenti a come lo usate, ma penso che sia necessario se fate dei trading system, ciao ragazzi ci vediamo!

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