Ciao da Andrea Unger, una breve overview su quelli che sono i maggiori mercati dei futures obbligazionari a disposizione.

Sono mercati in genere molto liquidi.

Partiamo pure dall’Europa, da casa nostra, e abbiamo il BUND (FGBL o a volte solo GBL): è un mercato molto interessante, con caratteristiche storicamente più utili da operare in direzione long ma è sempre salito.

Siamo arrivati a dei livelli apparentemente insostenibili e continua però, dopo storni, a riprendere la sua lenta salita.

Per le caratteristiche del mercato, è difficilotto trovare delle strategie intraday valide però qualcosina magari si trova anche; comunque l’ideale è strategie over night sia in break out che in mean reversion: tutte e due si possono trovare (non è facilissimo però si può fare).

E’ un mercato abbastanza “economico” a livello di spostamenti monetari durante il giorno, per cui anche con capitali non eccessivi si può approcciare perché gli stop loss che si possono mettere in macchina saranno comunque abbastanza limitati e quindi adatti anche a capitali non importanti dedicati al trading.

C’è anche il BOBL sull’EUREX che però è una fotocopia del BUND sotto tanti aspetti e non conviene considerarlo.

Si potrebbero considerare il future sul BTP italiano e l’OAT eventualmente, ma sono tutte caratteristiche che poi cominciano a complicare troppo la vita dell’operatore.

Quindi, secondo me, già col BUND si può fare bene e si può fare abbastanza (per restare in Europa).

Andando oltreoceano, abbiamo il gruppo “i magnifici tre” (che poi i magnifici sono due o forse soltanto uno) che sono il trentennale (ZB) il decennale (ZN) e il quinquennale, chiamiamolo così (ZF).

Sono dei futures obbligazionari americani (thirty years T-bond, ten years notes e questo è il five years) però questo (il five years) non consideratelo neanche, ve lo sconsiglio perché si muove in maniera balorda anche se è liquidissimo, è mostruosamente liquido – son tutti comunque molto liquidi (dal più basso al più alto = dal più liquido al meno liquido,  pur essendo il meno liquido è comunque un mercato liquidissimo).

Sono mercati molto difficili da tradare con break out, perché sono mercati che hanno tutti caratteristiche mean reverting in qualche maniera, lenti, quasi sempre bisogna andare in over night perché pur muovendosi decentemente sono abbastanza pesanti (un punto qui, sul 30 years, vale 1000 dollari), quindi sono mercati che possono avere movimenti abbastanza interessanti.

Son mercati comunque abbastanza pesantucci da tradare (non sono eccezionali a livello sistematico, li cito perché sono importanti) e, con qualche operazione di swing trading si può trovare anche qualche buona opportunità.

Non sono però mercati dove cimentandosi da neofita si possono avere immediata soddisfazione e trovare qualcosa che funzioni perché sono oggettivamente difficilotti.

C’è anche l’ULTRA BOND, che vabbè non lo scrivo qui perché a livello sistematico è complicato (che poi è una media tra il decennale e il trentennale, diciamo così) ma è soltanto una variante estremamente correlata che non val la pena considerare (se proprio non si vuole fare i brillanti “mi faccio l’ULTRABOND”… no, non conviene).

Questi sono un po’ bene o male, i mercati di riferimento. Sono tutti correlati tra di loro quindi questi tre e poi il BUND un po’ decorrelato vi dicevo per il discorso euro dollaro ovviamente via dicendo, però son mercati, ripeto, non facilissimi.

Possono essere inseriti in un paniere per diversificare, non sono però i migliori per cominciare perché creano non poche difficoltà allo sviluppatore neofita.

Altri mercati li vedremo presto comunque. Ciao.

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