Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger!

Barre a tempo o cosa?

Allora mi spiego meglio.

Quando noi rappresentiamo un grafico su cui poi elaboriamo un sistema in genere lo disegnamo con barre temporali, barre un minuto, a cinque minuti, a 30 minuti quello che ci pare insomma.

Molte volte vengono poste domande come: “Ma perché non usi barre a volume o barre a range e via dicendo?” Che cosa sono insomma?

Sono barre volume o range a seconda dell’approccio, sono simili concettualmente diciamo.

Invece di aggiornarsi ogni x minuti lo fanno quando è stato totalizzato o un certo volume di scambi, in questo caso sul forex diventa un po’ più complicato farlo, oppure se mosso di un certo numero di tick o di pip il mercato.

Benissimo, allora, la differenza concettuale qual’è?

Che nel caso delle barre a tempo l’unico metronomo e proprio l’orologio, è passato il tempo e quindi adesso devi cominciare a disegnare una nuova barra.

Se, supponiamo nei 5 minuti in cui ho disegnato la barra precedente, non è successo un bel niente, si è mosso poco, io comunque dovrò disegnare una barra che però analizzata nel contesto generale, messa a computo magari per il calcolo di un pattern e via dicendo, in realtà stona, non ha nessun significato perché è una barra “debole” fra virgolette, una barra che porta con sé pochissimo significato di quello che è successo a mercato perché non successo niente.

Allora se invece uso le barre a range o a volume l’obiezione è :
“Se tu usi quelle, in quella barra, la barra verrà creata e finita solo quando ci sarà stata un’attività equivalente alle altre barre sul mercato. Quindi il disegno che ne deriva, l’andamento che tu mostri ruotando questo tipo di barre avrà un maggior significato perché sono tutte barre per dirla ingegneristicamente equipollenti, tutte barre che hanno uno stesso “peso” fra virgolette sulla dinamica del mercato.”

Questo ha molto senso, io personalmente però non lo faccio, più che altro perché non mi fido completamente del real time.

Questa è una mia tara personale.

Poi perché di fatto è vero che nelle barre temporali ottengo magari delle informazioni inutili con alcune barre, ma è anche vero che mi “difendo” fra virgolette, dalla scarsa informativa di alcuni momenti di mercato usando dei filtri temporali.

Voi sapete che io non è che piazzo ordini a casaccio, piazzo ordini di ingresso e di uscita che però rimangono validi solo in alcuni intervalli temporali della giornata.

Intervalli temporali che io vado a testare e che rappresentano i momenti in cui genericamente e generalmente c’è un’attività più significativa del mercato, più pulita, quindi non volumi sporchi dovuti al casino che c’è magari appena aperto il mercato per dirne una e comunque abbastanza per essere significativa.

Quindi per esempio sul DAX per citare un intro con uno strumento, non metterò ordini nella primissima parte della giornata e molti ordini d’ingresso li revoco durante una pausa intorno “all’ora di pranzo” fra virgolette, perché c’è una minore attività fisiologica di mercato, non è che come al mercato alle grida, prendono e vanno a mangiare, no però comunque c’è un’attività minore e meno significativa.

Passata l’euforia della mattinata, ci si prepara al pomeriggio e si fa una specie di pausa e così anche gli ingressi non li lascio perché quello che succede in quei momenti è meno significativo.

Quindi no, non uso barre a range o barre a volume perché comunque un certo tipo di informazione riguardo alle attività significative io le imputo alla macchina con dei filtri orari.

Non sono esattamente la stessa cosa, però diciamo che in qualche maniera vanno a toccare lo stesso tema.

Per cui chi vuole usare barre a range o barre a volume è liberissimo di farlo, tanto di cappello, sono convinto che siano utilissime.

Personalmente comunque non ne sento il bisogno, perché poi tra l’altro sarebbe una ricerca della perfezione del setup che non esiste perché sono quelle operazioni di maquillage fatte in partenza che in realtà sono negative.

Ossia, un conto se ho la strategia e la ripulisco alla fine di alcune cose va bene, ma si io parto con qualcosa che mi vuole trovare la perfezione vado alla ricerca di qualcosa che non esiste perché sul mercato la perfezione purtroppo non esiste.

Però, ripeto, chi vuole usare quel tipo di rappresentazione grafica fa benissimo se si sente a suo agio.

Non usate le Renko, altro capitolo altro argomento per i trading system automatici, perché non funzionano, danno l’illusione di qualcosa che non c’è, ma questo è un altro argomento, lo affronteremo un’altra volta.

Per adesso volevo dire solo questo, non uso barre a range, non uso barre a volume, uso filtri operativi orari sulle mie barre temporali, vecchio tipo, nudo e puro.

Questo è quanto, ciao ragazzi ciao da Andre Unger ci vediamo la prossima volta.

 

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articolo originale disponibile qui: https://blog.ungeracademy.it/2018/08/24/che-grafico-usare-nel-trading/