Ascolta “Come Sono Diventato Trader” su Spreaker.


Ciao ragazzi ciao da Andrea Unger.

Come ho cominciato a fare trading!

Ne ho parlato in altre occasioni però spesso viene chiesto e quindi visto che molti vogliono cominciare è giusto che racconti un po’ come sono partito io.

Dunque, si va ancora nel ’97 quando lavoravo in una multinazionale e con alcuni colleghi si cominciava a parlare di investimenti, di azioni che sarebbero saliti, insomma tutti quei rumors che sicuramente molti di voi conoscono e affrontano tutti i giorni, e così feci insomma, comprai delle azioni sull’onda dei meglio informati che poi in realtà non sapevano niente e feci soldi, guadagnai.

Tutto contento ho detto: “Caspita funziona!” Ho anche il mio nick Smodato ai tempi perché con un’amico è bello essere smodati e poi comprai azioni della società in cui lavoravo, perché ci credevo, mi dicevano che era una buona società, lo vedevo che era buona, ma non capivo poi i reali meccanismi della borsa.

Quando qualcuno dei consulenti disse: “il titolo non è buono, non ha flottante!” io pensavo: “Che idiota, questo non capisce niente!” e lì persi un sacco di soldi. Dopo iniziali guadagni persi veramente tanti soldi, tant’è che fui scottato.

Però per la prima volta lì applicai lo stop loss, perché seppi in qualche maniera che la discesa non sarebbe finita probabilmente, per come andavano le cose, non è che seppi, si vedeva e decisi di uscire, tolsi il dente tolsi il dolore.

Lì uno a quel punto dice: “Adesso che faccio?” Non mi piaceva avere perso, a nessuno piace perdere e pensai di trovare un modo per capire.

Lessi su internet che cominciava a popolarsi di informazioni sulla borsa di questo campionato il “Top trader di borsa” di un giovane ingegnere Achille Capecce che aveva fatto performance da mille e passa per cento.

Dicevo: “Perbacco, se questo ci riesce e io no? Ma insomma!” Decisi di studiare.

E studia, studia ,studia, studia, arrivai a capire come funzionavano i Covered Warrant.

Non come funzionavano in generale, anche, ma soprattutto che c’erano delle inefficienze palesi, dei ritardi nelle quotazioni, quelli che i negazionisti ancora oggi dicono che non c’erano.

C’erano, c’erano i ritardi e insomma uno poteva con un po’ di capacità di calcolo comprare a botta sicura diciamo, perché sapeva che poco dopo, salvo scherzetti del market maker, il prezzo sarebbe cambiato a favore, ovviamente comprava quando immaginava che sarebbe cambiato a favore, e così dopo qualche mese di test del giochetto chiamiamolo così, decisi di lasciare il mio lavoro.

Il mio lavoro era un buon lavoro, ero in una multinazionale e avevo diverse persone sotto, una trentina di persone sotto, una posizione molto interessante peraltro.

Feci questo passo, ma perché l’ho fatto? L’ho fatto da un lato non mi piaceva l’ambiente per quanto buona la posizione, l’ambiente multinazionale che non giudicavo meritocratico, troppo politicizzato nel senso buono, non di politica nel senso proprio politico, ma nel senso di manovre fatte per compiacere qualcuno e non trovavo quella libertà che avrei voluto avere nelle mie operazioni.

Già da tempo cercavo uno sbocco imprenditoriale per il quale probabilmente sono negato (è il mio vero desiderio fare l’imprenditore) che non ho mai trovato e nel trading vedevo questa via d’uscita.

Ne parlai con il mio mentore, lo chiamo così, all’epoca Domenico Foti, che mi disse chiaramente: “Tu sei pazzo non farlo, non lasciare il lavoro!”.

Allora oggi sono qua a dirv che avevo ragione io? No!

Ho avuto fortuna a trovarmi nelle condizioni giuste al momento giusto.

Il momento giusto sarebbe stato qualche anno prima tra l’altro, però a parte questo io sono arrivato a mollare il lavoro nel 2001 e c’è stato ancora un buffer di qualche anno in cui si poteva sfruttare questa inefficienza dei Covered Warrant.

Domenico aveva ragione, perché era un po’ un salto nel buio.

Se oggi trovassi un Andrea Unger più giovane gli direi: “Ma no sei pazzo? Aspetta!”

Avrei probabilmente cercato qualcosa di parallelo, di farlo in maniera diversa.

Per il buon senso che si acquisisce poi col passare del tempo, a quel tempo il buon senso non c’era, non c’era e mi è andata bene che quello che facevo ha continuato a funzionare per un po’ di tempo e perché ho avuto anche la fortuna di pensarci per tempo a cambiare.

Cioè ci sono un po’ i sopravvissuti, gli highlander dei Covered Warrant che ancora quando ormai non funzionava più quel modo di lavorare, continuavano a cercare quelle nicchie.

Ecco tutto questo io l’ho abbandonato per tempo proprio perché mi sono trasformato in chiamiamolo così, un trader vero.

Ad un certo punto ho fatto il cambiamento che mi ha permesso di dire: “Ok, da oggi in poi cerchiamo di capire veramente come funzionano le cose” Ho avuto la possibilità, essendo cresciuto all’interno dei mercati finanziari, di acquisire nel tempo quelle nozioni che servivano per poter oggi essere ancora qui a fare trading.

Parallelamente a quello che rimaneva dell’attività di Covered Warrant, sono riuscito a studiare il trading automatico, per come era automatico ai tempi.

Oggi, chi vuole fare il passo oggi, non trova i Covered Warrant, forse ci sono altre inefficienze di cui non sono a conoscenza e me ne dispiace, però trova una mole di informazioni enormemente superiore a quella che trovai io al tempo, legato soprattutto anche alla crescita di internet che rispetto ai primi anni 2000, oggi è chiaramente di proporzioni molto maggiori.

Tutta questa informazione è buona da un lato, negativa dall’altra perché è mischiata in maggior parte a fuffa, a imbrogli, diciamo ami per chi vuole abboccare all’esca della ricchezza facile.

Però all’interno di tutto questo si trova anche del materiale buono che possa aiutare in qualche maniera ad accelerare quel percorso, a creare una spinta maggiore per costruirsi il bagaglio necessario.

Cosa c’è in tutto questo su cui riflettere?

Primo la mia considerazione sulla scelta scriteriata che feci, che poi si è rivelata buona, secondo me per fortuna ripeto.

Secondo sul fatto che comunque all’interno di quel percorso io non mi sia fermato, ho studiato! Ho studiato e mi sono reso conto che dovevo studiare, dovevo evolvere con quello che vedevo essere l’evoluzione corrente sul mercato, chiamiamo mercato anche i Covered Warrant, che a quel tempo in effetti erano un videogioco, però facevano parte di quello che per me era il mercato.

Ecco la mia evoluzione è andata di pari passo per portarmi dove sono oggi.

Se mi fossi fermato a dormire sugli allori o a crogiolarmi nei video giochi dei Covered Warrant, oggi probabilmente non sarei qui perché mi sarei ritrovato poi di fronte a un muro quando avrei dovuto affrontare i mercati in maniera più seria diciamo, più professionale.

Per cui la necessità di studiare, di stare al passo coi tempi e di comprendere qual è la direzione da prendere e la direzione che sta prendendo l’ambiente intorno a noi è fondamentale per stare in piedi in questo lavoro.

Spero che vi sia utile questo breve racconto della mia esperienza se avete qualche domanda poi specifica scrivete pure sotto nei video che sono ben lieto di rispondere.

Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger alla prossima!

 

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articolo originale disponibile qui: https://blog.ungeracademy.it/2018/12/21/come-sono-diventato-trader/