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Ciao ragazzi da Andrea Unger rispondo ad un’email di una persona che mi ha sottoposto una sua operazione.

L’operazione era una entrata a mercato di lunedì se non ho capito male, su euro dollaro e la decisione di chiudere l’operazione il venerdì entro le ore 17 senza stop loss e senza take profit.

La prima volta che mi ha sottoposto questa idea che all’interno dell’orizzonte temporale del trade aveva poi una valutazione, dopo qualche giorno, della posizione del mercato rispetto alle bande di Bollinger per capire se eravamo fuori o dentro le direzioni standard, io ho detto che a mio avviso il trade era abbastanza scellerato, pericoloso prima di tutto per l’assenza di stop loss.

Lo stop loss, mi è stato spiegato, non era stato inserito per paura di essere preso e non aveva messo lo stop loss per non venire stoppato, che funziona, se non metto lo stop loss non vengo stoppato!

Scherzo ovviamente, agli indirizzi di Giuseppe.

Il discorso però era: “Allora lo sostituisco con un time stop, perché tu Andrea mi hai detto che si può purché ci sia un piano di uscita.”

Ed è vero l’ho detto, non è che lo stop loss che io raccomando di usare debba per forza essere uno stop a distanza percentuale o monetaria dall’entrata.

Può benissimo essere uno stop temporale purché non si tenga aperta una posizione in perdita con la speranza che si riprenda.

Questo è tutto vero, però è anche vero che il motivo dell’inserire il time stop non può essere perché non voglio venire stoppato nello stop loss.

Vorrebbe dire, perché non voglio avere avuto torto e quando non si vuol avere torto o quando non ci si vuole veder sconfitti nelle singole operazioni temo purtroppo che nel trading si venga sconfitti poi nel nell’insieme delle operazioni.

Tempo dopo la stessa persona mi ha riscritto dicendo che aveva rifatto la stessa operazione, o comunque un’impostazione simile, questa volta però subito dal lunedì il mercato gli è andato contro.

Fortunatamente tutto questo di vi cui sto parlando, anche se la prima volta ha chiuso in guadagno, è stato fatto su un conto demo quindi senza danno pecuniario.

Il giovedì a fronte di perdite sostanziose per la posizione, l’ha chiusa, ha deciso di chiuderla per poi mangiarsi le mani il venerdì perché avrebbe recuperato tutto e avrebbe persino chiuso in leggerissimo guadagno.

Per cui dice: “Allora vedi che avevo ragione io a non metter lo stop loss!”

Altro errore, perché non è che aveva ragione lui a non mettere lo stop loss, c’è stato un fenomeno puramente casuale che ha portato il mercato a rigirarsi a rimangiarsi le perdite per dire no, come può succedere quando si rimangia i guadagni e dà molto più fastidio.

Il mancato inserimento dello stop loss e poi l’inserimento diciamo al volo quando ormai era psicologicamente insostenibile la perdita, ha comportato lo sbagliare l’operazione.

Primo è stato non mettere lo stop loss sempre perché non si voleva essere colpiti dallo stop, in secondo luogo è stato sbagliato poi agire d’istinto dire: “Allora boh, la chiudo!” perché tanto il piano era di chiuderla il giorno dopo, per cui il piano c’era, ma non è stato rispettato.

Però io non so quanto fosse in perdita la posizione nel momento in cui per disperazione diciamo è stata chiusa, quella operazione chiusa per disperazione significa che non si era valutato a priori di quanto avrebbe effettivamente potuto muoversi il mercato e a che livello questo movimento sarebbe eventualmente divenuto insostenibile psicologicamente per le perdite accumulate da parte dell’operatore.

Per cui, anche lì, quando io faccio l’operazione con un orizzonte temporale di 4/5 giorni devo cercare di valutare di quanto potrebbe andarmi contro il mercato, anche di quanto può andare a favore se voglio fare una valutazione dell’opportunità, di rischio positivo chiamiamolo così, ma se voglio guardare solo il rischio negativo, che è quello che mi fa male, devo almeno avere un’idea di quanto possa muoversi.

Vado a fare un’analisi storica di quel mercato, era l’eurodollaro nella fattispecie, in quattro giorni di quanto si è mosso al massimo storicamente?

Certo non succederà esattamente quello, però perlomeno so cos’è successo quindi cos’è potuto succedere, cosa potrebbe succedere nel momento in cui sono io nella posizione e valuterò a quel punto se un tale movimento mi darebbe fastidio oppure no.

Magari se si muove di 50 pip ,non è il caso per eurodollaro, ma supponiamo 50 pip, a me 50 pip mi fanno un baffo e sto contento e felice.

Ecco in quel caso io sono relativamente tranquillo, poi può sempre esserci l’evento drammatico uno si muove di 500 e quindi sono di nuovo nei guai.

L’altro motivo per cui questa persona ha preferito questo tipo di operatività era perché si reputava una persona abbastanza istintiva diciamo no, un artista non dico del mercato, ma un virtuoso chiamiamolo così, una mente creativa e tutto questo è bellissimo senonché quando lo si applica al trading a mio personale avviso, l’istinto, proprio l’istinto quello di pancia, può avere un senso su orizzonti temporali brevi, non dico di qualche secondo, ma comunque brevi, non 4/5 giorni perché obiettivamente più che l’istinto lì siamo di fronte alla sfera di cristallo Mandrake che indovina cosa succederà da qua a 4/5 giorni, per cui l’istinto secondo me viene molto ridimensionato.

Anche lì bisogna essere onesti con se stessi e capire fino a dove posso affidarmi al mio istinto, quattro giorni per dire, secondo me andrà lì o andrà in quella direzione mi sembra sinceramente eccessivo.

Per cui sono stati una serie di errori: credere di aver avuto ragione perché con due casi si avrebbe avuto ragione, due casi sono pochini nell’ottica di una operatività a lungo termine; non avere avuto una reale pianificazione dell’operazione in termini di opportunità, rischio/rendimento.

La prima volta addirittura mi ha confessato di non essersi reso conto di quanto avesse messo a mercato cioè aveva un lotto aveva ipotizzato, conto demo quindi va beh, però un lotto si è reso conto dopo di quanto questo volesse dire in termini monetari, è un’enormità!

Quindi uno deve sapere quello che ha messo a mercato, a seconda dei movimenti potenziali che ci possono essere quanto potrebbe essere il movimento.

Aver sottovalutato l’impatto psicologico della perdita o del guadagno che si viene a verificare a posizione aperta, tant’è che è stata chiusa per sensazione negativa ad un certo punto, e aver giustificato l’impiego di un time stop come da me consigliato semplicemente per non voler essere buttato fuori dal mercato prima, perché non è quello il motivo per cui ci sono i time stop.

Un time stop si può usare in determinate strategie perché è ragionevole farlo per il tipo di movimenti che si vanno a colpire, ma il time stop può essere usato in condizioni di volatilità particolari, magari faremo una volta un capitolo specifico sul time stop, però non perché non voglio essere stoppato.

Perché il “Non voglio essere stoppato” vuol dire non andare d’accordo col trading, non col mercato, col trading perché il trading è fatto di stop loss.

Il trading è fatto di uscite in perdita di trade perdenti che fanno parte del numero di trade che si andrà a fare, sperando sempre che poi la somma dei trade negativi sia inferiore della somma dei trade positivi altrimenti insomma, siamo messi un po’ maluccio, ma ovviamente questo è un altro discorso.

Per cui il piano, il piano significa pianificare, pianificare significa mettere insieme quante più informazioni possibili per quello che si va a fare e cercare di valutare le operazioni da fare a seconda degli scenari a priori.

Lui l’unica valutazione che aveva fatto era chiudo alle ore 17 del venerdì o entro alle 17 valuto se sto all’interno delle bande di Bollinger, però non mi sembrava che poi una volta fatta questa valutazione ci fosse una decisione contestuale, cioè sono sopra, sono fuori allora esco, no non mi sembrava me lo avesse detto, ma non me l’ha scritto o perlomeno mi è sfuggito forse, però il piano di partenza mi sembrava debole, la giustificazione del no stop perché non voglio essere stoppato è una giustificazione non adatta al trading online.

Questo è quanto aspetto da Giuseppe nuove informazioni sui prossimi trade sempre in demo per il momento mi raccomando e con una costruzione un po’ più corposa spero.

Ci vediamo la prossima volta ragazzi, Ciao da Andrea Unger.

 

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articolo originale disponibile qui: https://blog.ungeracademy.it/2019/01/11/analisi-di-un-trade/