Ascolta “Volatilità alta = Vendere opzioni?” su Spreaker.


Ciao ragazzi, ciao da Andrea Unger.

Volatilità!

La volatilità è all’ordine del giorno, i movimenti sono mostruosi, ne abbiamo parlato già nei video precedenti, però appunto quando la volatilità diventa enorme, cominciano a sentirsi interessi nei confronti della stessa da parte di trader, magari improvvisati.

“Vendiamo volatilità!”.

Si può fare, non si può fare?

Come, eventualmente?

Ovviamente potrei rispondervi, ma preferisco lasciarlo fare a chi è sicuramente più esperto del sottoscritto ed è sempre lui, Francesco Placci, che sapete fa parte del team della Unger Academy, collabora con me e quando si tratta di parlare di tutto ciò che è legato alla volatilità, lascio volentieri sia lui a raccontarvelo, perché insomma, da lui ho imparato molto, sto ancora imparando, per cui…

Francesco, a te la parola…


Ciao ragazzi, sono Francesco Placci, mi occupo della ricerca e dello sviluppo di strategie sistematiche per la Unger Academy con particolare focus sulle opzioni e sulla volatilità.

I mercati e la volatilità

Siamo qui insieme oggi per fare un po’ il punto della situazione sui mercati, in particolare in relazione alla situazione della volatilità.

Come sapete stiamo vivendo una fase estremamente ribassista dei mercati, qui vedete l’SP500 negli ultimi 5 anni e attualmente siamo a un drawdown da massimo a minimo del 35,36% circa.

Quindi stiamo vivendo effettivamente un ribasso che, oserei dire, non ha precedenti per la violenza con cui avvenuto.

Pensate in un solo mese e mezzo abbiamo visto i mercati crollare del 35% in America, in misura molto maggiore invece in Europa.

Quindi la situazione è molto particolare, oggi i mercati stanno rimbalzando, stanno facendo un +6/+7, ma sembra ben poca cosa rispetto ovviamente a quello che abbiamo visto sinora.

Voi sapete meglio di me che, quando i mercati crollano così bruscamente, ovviamente la volatilità esplode.

Cosa analizzo per capire la volatilità?

Per questo motivo andrei a vedere l’indice VIX per capire su che livello di volatilità ci troviamo in questo momento.

Ecco, voi vedete, da minimo a massimo, l’indice VIX è arrivato a crescere del 560%, quindi una crescita veramente importante, sia in termini percentuali, ma soprattutto se la raffrontiamo ai picchi precedenti più recenti, quindi parlo del 2015, agosto 2015, febbraio 2018, il cosiddetto VolMagheddon, quindi una giornata particolare in cui sono saltati anche dei fondi che erano inversamente correlati alla volatilità e il drawdown di dicembre, ottobre-dicembre 2018.

Quindi la situazione attuale è decisamente molto particolare ed è molto più, come dire, rara rispetto alle ultime occorrenze in cui la volatilità è esplosa.

Infatti, se andiamo a vedere su un intervallo temporale più lungo sempre il VIX index, qui abbiamo candele mensili, noi possiamo vedere che siamo quasi arrivati ai livelli massimi del 2008, della crisi del 2008, il tutto in un mese e mezzo.

Quindi, questo per farvi capire che, il momento in cui ci troviamo è straordinario in un certo senso.

Straordinario ovviamente in negativo per quello che hanno subito i mercati, ma allo stesso tempo potrebbero esserci delle opportunità importanti anche da cogliere.

Opportunità importanti che ovviamente sono legate allo stato attuale della volatilità.

Vendiamo liquidità? Vediamo i rischi

Infatti ci sono arrivati in questi giorni molte richieste da parte dei nostri clienti, da parte di chi ci segue, in merito, ad esempio, la vendita di opzioni naked.

Voi sapete che la vendita di opzioni naked è più profittevole laddove la volatilità è alta e quindi ovviamente questo è un momento in cui si presta bene, è un momento in cui si presta bene a questa operatività, quindi non mi sentirei assolutamente di escluderla, con però alcune considerazioni importanti.

Spesso quando si vendono opzioni naked si ragiona sui margini, ma non si ragiona sul rischio effettivamente che si corre sulla leva che abbiamo in portafoglio e non si pensa al nozionale che stiamo vendendo quando vendiamo opzioni naked.

Quindi questo è il primo aspetto, perché è facile essere ingannati, diciamo così, dalla marginazione richiesta dai broker, ma poi sappiate che quando le cose ci vengono contro, questa esplode.

Quindi il consiglio che io vi do è: ragionate sempre in termini di nozionale, se ragionate in termini di nozionale ovviamente il vostro conto rimane al riparo, perché nella peggiore delle ipotesi, qualora dovessero essere esercitate le vostre opzioni, avete la liquidità necessaria per farvi fronte, o almeno, potete usare anche la leva, ma senza esagerare.

Anche io per esempio, vendo opzioni naked, di recente ne ho venduta una sull’indice SPX strike 600 a dicembre del 2021, una cosa che sembra quasi incredibile se riflettiamo sul fatto che, fino a poco tempo fa, l’indice SPX valeva 3.400 punti, e nonostante quello ho incassato un premio di $2.400.

È andata inizialmente leggermente in perdita, ma questo per me non è stato un problema, perché sapevo che nella peggiore delle ipotesi, la mia posizione era equivalente ad avere $60.000 in azionario, a sconto dell 80% dai massimi.

Quindi sì, la vendita di opzioni naked può essere una strategia valida in queste fasi di mercato, ma attenzione ragionate sempre in termini di nozionale e non in termini di margine, quindi molta prudenza.

Esistono altri modi per beneficiare della situazione attuale?

Detto questo, esistono altri modi per beneficiare della situazione attuale?

Sicuramente sì, per esempio potremmo andare a lavorare direttamente sulla volatilità e quindi sui derivati della volatilità.

Il primo che mi viene in mente ovviamente è il VXX, che è un ETN, quindi formalmente è un titolo di debito, ma pensatelo come se fosse un normalissimo ETF, che ci consente di prendere una esposizione nei confronti della volatilità.

Il suo scopo è quello di andare a creare un indice VIX mediando il VIX future prima e seconda scadenza con una duration media di 30 giorni.

Quindi questo è un ottimo strumento per esempio prendere posizioni short sulla volatilità.

Perché dico questo?

Perché, magari mettendo un grafico giornaliero si vede meglio questo aspetto, voi vedete che la volatilità ha la tendenza ad esplodere molto velocemente, però il rientro è generalmente più lento.

Anche qui abbiamo un rialzo di volatilità e un rientro, a livelli normali, più lento, lo vediamo anche in questo caso con una forte esplosione e un rientro più lento e via discorrendo.

Non credo che la situazione attuale sarà differente.

Allora, per chi di voi già conosce questo tipo di operatività short volatility sa che, generalmente almeno storicamente è sempre stato così, dopo una forte esplosione di volatilità, le strategie short volatility hanno un intervallo temporale che può andare dai 3 ai 6 mesi anche 9 mesi di vento in poppa.

Quindi, secondo me, ci sono delle buone occasioni per il futuro nell’applicare queste strategie short volatility.

Esistono anche, diciamo, altre modalità con cui si può approfittare di questa situazione?

Long sull’azionario o short sulla volatilità?

Per esempio si potrebbe andare long sull’azionario, ma qual è la differenza tra queste due strategie?

La differenza principale è che per guadagnare dall’azionario dobbiamo vedere i mercati risalire, come tutti ci auguriamo, mentre invece da un’operatività short sulla volatilità, è sufficiente vedere tornare la calma sui mercati per riuscire a guadagnare.

Quindi se anche i mercati dovessero rimanere più o meno su questi livelli, tra due o tre mesi vedremo una volatilità decisamente più bassa e questo tipo di operatività sarebbe profittevole.

Come vi dicevo è una situazione molto particolare c’è stata una forte esplosione di volatilità e, se andiamo a vedere più da vicino ancora la situazione, c’è un aspetto interessante che è questo: noi vediamo la volatilità nelle ultime giornate scendere.

Oggi scende abbastanza forte, abbiamo visto che i mercati stanno salendo, quindi sapete che sono inversamente correlati volatilità e andamento dei mercati degli indici, tuttavia ieri che è stata una giornata negativa, abbiamo visto la volatilità scendere anche in concomitanza di un -4% delle borse americane.

Questo è un segnale abbastanza importante che potrebbe farci potrebbe darci un segnale che forse siamo arrivati a un picco di volatilità, oltre questo livello è abbastanza improbabile che la volatilità possa salire.

Lo sappiamo per certo?

Ovviamente no, potrebbe benissimo arrivare un’altra ondata di vendite su mercati molto importanti che potrebbe teoricamente far salire la volatilità ancora più in alto, tuttavia per una persona come me che lavorava la volatilità short a questi livelli, intraprendere operatività short con il VIX 80, significa correre rischi inferiori, quindi non mi spaventa affatto, anzi ritengo che sia una buona occasione approfittare di questa esplosione di volatilità.

Qual è il mio consiglio?

Quindi, vi dicevo, esistono vari modi per beneficiare di questa situazione, long sull’azionario, opzioni naked, ma a mio parere, la strategia forse che più di tutti potrebbe beneficiare di questa situazione nei prossimi 6/9 mesi, potrebbe essere quella short volatility.

Quindi il mio consiglio era fondamentalmente questo: per chi di voi non è un esperto di volatilità, non ha mai studiato queste tematiche, ecco potrebbe essere un buon momento per cimentarsi perché da un lato individuare un’operatività sistematica “Short volatility” non è affatto complicato, quindi non bisogna essere dei geni della programmazione per tirar fuori dei sistemi che sono profittevoli andando in short volatility, dall’altro la maggior parte dei danni, mi viene da dire, che sono già stati fatti, quindi partiamo con il vento in poppa.

Una panoramica sui miei Trading System

Quindi, detto questo, potremmo fare una panoramica di alcuni trading system che utilizzo quotidianamente per andare short in volatilità perché ovviamente io mi affido ai sistemi, non decido di aprire operazioni short sulla volatilità perché genericamente è alta senza avere delle esatte regole con cui entrare ed uscire.

L’importante quando si lavora la volatilità short è riuscire a gestire le fasi difficoltose come quelle che abbiamo visto fino ad oggi.

Quindi gestire bene il rischio è la componente più importante per essere profittevoli sul lungo periodo con questo tipo di operatività.

Partiamo da un sistema, vediamo l’andamento storico di questo sistema, è un sistema che fa parte anche del percorso formativo Cracking Volatility ed è un sistema ormai collaudato da tempo.

Per semplicità per riuscire a farvi vedere le performance dall’origine, poiché a causa dei reverse split che sono stati fatti sul VXX la quotazione iniziale va a $120.000, ho dovuto portare il capitale oggetto di singola operazione almeno a $100.000, altrimenti avremmo tagliato fuori tutta una serie di anni dal back test.

Quindi, nel valutare le performance, togliamo uno 0 e facciamo finta che i risultati siano stati ottenuti con un capitale di $10.000, ma questo era necessario per farvi vedere un pochino le performance sul lungo periodo.

Questo è un sistema che va “Short volatility” ma anche “Long volatility”, non ha un operatività molto frequente, generalmente lavora dopo compressione di volatilità e si mette sia long che short.

Quindi vediamo la curva crescente sia dal lato long che dal lato short un sistema che nel corso degli anni ha guadagnato bene, $458.000 che, rapportati ad un investimento invece di $10.000 corrispondono a $45.000 di guadagno.

Ha un buon profit factor, ha un ottimo rapporto net profit/drawdown ed è una delle varie strategie che utilizzo.

Un’altra strategia veramente semplice, basata solo su una media mobile, quindi voglio dire, parliamo di due righe di codice, è questa.

Lavora soltanto a short sulla volatilità e questi sono i risultati di lungo periodo.

Vi faccio notare, se andiamo a zoomare il grafico, come sia stato positivo l’anno 2019.

Vi ricordo che a fine del 2018 abbiamo assistito ad un forte aumento di volatilità in concomitanza col ribasso dei mercati che è durato da ottobre fino a dicembre e vedete come il 2019 sia stato un anno estremamente positivo.

Poi il sistema è stato anche bravo perché è riuscito ad inibire l’operatività nelle fasi brutte che stiamo vivendo.

Quindi questo è un altro sistema, vediamo la serie di trade, vediamo che qui il sistema si blocca, e finché i prezzi sono al di sopra di questa media mobile, smette di operare.

Poi abbiamo, faccio una veloce panoramica, giusto per farvi vedere logiche setup d’ingresso differenti, ma tutte short volatility anche in questo caso, quindi long non abbiamo niente.

Questo è un sistema più recente che ho fatto un paio di anni fa mi pare e questa è la curva del sistema.

Il sistema ha guadagnato in questi anni i $359.000 dollari, quindi diciamo $36.000 dollari circa con un capitale di $10.000.

Anche questo ha un buon rapporto net profit/drawdown, anche in questo caso è riuscito a rimanere fuori dalla esplosione di volatilità anche se recentemente ha preso qualche stop.

Vi faccio vedere, ha tentato più volte di entrare short, ma è stato stoppato in diverse occasioni.

Quindi ci possono assolutamente essere fasi negative, l’importante è riuscire a gestire il rischio, quando è da chiudere un’operazione perché va male va chiusa, non si può mantenere aperta nel tempo un’operazione short volatilità, perché sapete tutti che se le cose vanno male, queste esplosioni possono essere anche molto importanti, abbiamo visto essere di oltre il 500%.

Qual è il punto fondamentale?

Il punto fondamentale è che questa esplosione adesso c’è già stata, quindi, diciamo, il peggio, mi viene da dire, è passato.

Abbiamo davanti una finestra temporale che potenzialmente può essere molto profittevole.

Questo è ancora un altro sistema che ho fatto recentemente, è un sistema che per differenziarlo dagli altri lavora soltanto in intraday, quindi chiude sempre l’operatività a fine giornata, è un sistema di open range breakout fondamentalmente, quindi sulla base di alcuni filtri operativi praticamente, prende un livello di prezzo e quando ritiene opportuno, sulla base di questi filtri operare, lavora in breakout la volatilità e la lavora solo short.

Non mi dispiaceva avere all’interno dei miei trading system, anche un sistema che a fine giornata chiude tutte le posizioni, anche se ovviamente l’average trade è più basso, non si può pretendere ovviamente di guadagnare tanto quanto i sistemi che rimangono overnight.

Poi vi faccio qui vedere un sistema molto molto vecchio, uno dei primi che ho fatto, penso addirittura nel 2012/2013.

È un sistema che prende posizione long e short sulla volatilità sulla base di un semplice filtro di un semplice indicatore più che filtro, che è dato dal rapporto tra il VIX è il VIX a 3 mesi.

Quindi si fa questo rapporto tra questi due indici e sulla base di questo rapporto prendiamo posizioni long oppure short.

Vi faccio notare, questa è la curva short che comunque è buona, ha avuto un leggero drawdown negli ultimi anni per poi andare a recuperarlo.

Vi faccio vedere la curva long.

Ha poche operazioni, ma quando entrano le operazioni buone parliamo veramente di importanti guadagni.

Quindi questo è un sistema che magari non è tra i più belli come equity line, però averlo in portafoglio fa assolutamente molto comodo.

Poi abbiamo un sistema storico anche questo, è un sistema che è il più aggressivo di tutti, lavora in intraday, in questo caso addirittura a 15 minuti, che tenta molti ingressi, quindi è più facile che subisca queste fasi di esplosione di volatilità.

Infatti vi faccio vedere l’equity line, ha patito sicuramente sia nel 2018, ma nel 2019, come potete vedere, è stato positivo, sia nella fase attuale.

Tuttavia è un sistema che non mi ha mai chiuso un anno in perdita ed è collaudato nel tempo.

Quindi qualche cosa anche di un pochino più aggressivo lo volevo avere in portafoglio per cercare di cogliere tempestivamente tutte le opportunità.

Infine, un sistema sempre short volatility, che lavora con una logica diversa, che sta overnight e questa è la sua equity line.

Quindi sicuramente è molto buona.

Che cosa hanno in comune questi sistemi?

Sicuramente si tratta di sistemi molto semplici, non dovete essere dei Nasa Guy per riuscire a creare dei sistemi che funzionano andando short di volatilità.

L’aspetto però fondamentale è riuscire a gestire il rischio.

Gestire il rischio significa che il sistema deve chiudere le posizioni nelle fasi negative di mercato.

Si prenderanno alcuni stop loss, questo non deve spaventare, però poi quando ci sono delle fasi come quella attuale, in cui la volatilità è già esplosa, ed è esplosa abbiamo visto in maniera veramente importante, ecco che, secondo me, ci sono ottime opportunità per il futuro.

Come vedete uso più sistemi, perché nonostante sia prevalente l’operatività short, preferisco diversificare i setup di ingresso, i time frame anche, quindi avete visto ci sono sistemi che lavorano solo intraday, in modo da, diciamo così, avere una varietà di ingressi, una varietà di time frame.

Sono tutti sistemi semplici, tutti hanno performato estremamente bene nel 2019, magari possiamo fare una panoramica.

$49.000 in questo caso, parliamo di $5.000 con un capitale di 10.000, vediamo questo $71.000, $7.000, $13.000 questo non ha fatto molto a dire il vero, $14.000, $51.000, vi ricordo sempre che dobbiamo togliere uno 0, quindi sono $5.000 su un capitale di $10.000, voi capite che sono performance veramente importanti, $82.000 quindi $8.000 sempre su un capitale di $10.000 e infine abbiamo questo $6.700 su un capitale di $10.000.

Quindi qual è la cosa comune?

Dopo una esplosione di volatilità importante, i sistemi short volatility hanno, come vi dicevo, il vento in poppa.

Quindi perché vi parlo di questo?

Vi parlo di questo perché voglio darvi un consiglio, se non conoscete queste tematiche, se non avete mai approfondito le dinamiche sulla volatilità come asset class, vi consiglio di farlo perché, per quello che è la mia opinione, la mia esperienza, nei prossimi mesi ci saranno delle importanti occasioni che vale la pena cogliere.

Direi che per ora, per oggi è tutto, io vi saluto, sono Francesco Placci, ci vediamo nel prossimo video.

Ciao a tutti!


Bene, allora avete visto insomma, spunti interessanti sono stati fatti da ogni punto di vista.

Quello che permea il racconto di Francesco, se non è apparso magari ovvio, a me è apparso ovvio, è il controllo del rischio.

Perché va bene fare le cose, ma farle dove riusciamo, in qualche maniera, a tenere sotto controllo quello che stiamo facendo.

Altri approcci non lo permettono, quello che vi ha fatto vedere Francesco sì ed è secondo me la caratteristica principale di quello che eventualmente si possa fare nel trading.

Trading che oltretutto è ovviamente automatico, perché le decisioni sono difficili da prendere, avere dei dati che ci danno dei consigli utili o ci danno lo scenario probabile di quello che succede è sempre utile.

Se volete saperne di più sul trading automatico, continuate a seguirci.

Ci vediamo la prossima volta, qui sul blog della Unger Academy.

Ciao da Andrea Unger, ciao anche da Francesco.

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articolo originale disponibile qui: https://blog.ungeracademy.it/volatilita-alta-vendere-opzioni/